mercoledì 27 marzo 2013

Ecco qui il secondo intervento, tratto da nostri approfondimenti, che vogliamo condividere. Si tratta di un articolo a cura di Tino Rossello, architetto.


Il verde come soluzione creativa

"Il giardino pensile"


Negli anni, un’intensa  attività di cementificazione incontrollata, urbana ed extra urbana, ha fatto sì che molte aree, prima destinate a verde, venissero edificate creando situazioni di squilibrio tra verde e costruito. Il verde pensile si presenta come soluzione per coperture di diversi tipi che fornisce elevate prestazioni ambientali ed energetiche. Esso, infatti, rappresenta, sotto diversi aspetti, un importante strumento per muoversi in direzione di riequilibrio, come avviene in alcune città italiane, che hanno inserito nel proprio regolamento edilizio dei meccanismi che obbligano chi costruisce su aree verdi a compensare tale cementificazione, con la realizzazione di spazi verdeggianti. Questo modo di realizzare il verde, oltre a fornire elevate prestazioni ambientali ed energetiche, rappresenta una soluzione utile per ricoprire volumi abitativi, terrazzi, garage, coperture di insediamenti produttivi, di uffici, di ospedali, di centri commerciali, di infrastrutture viabilistiche interrate o di altri volumi che si debbano occultare all’interno del contesto urbano e non solo. La norma UNI 11235 definisce le regole di progettazione, esecuzione, manutenzione e controllo di coperture a verde in funzione delle particolari situazioni di destinazione d’ uso, contesto climatico e di contesto edilizio. Sono due le principali tipologie di intervento che bisogna distinguere, prima di iniziare la progettazione di inverdimento: estensiva e intensiva. La prima che richiede limitati interventi di manutenzione, utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste. Viceversa, la seconda esige maggiori cure e l’ ausilio di una manutenzione di maggiore intensità. La struttura sezionata di un tetto verde mostra una stratificazione a “sandwich” composta principalmente da 4 parti, cioè:
Membrana a tenuta stagna in materiali gommosi o bituminosi
Strato di drenaggio in materiale granulare che può essere di varia natura
Strato di crescita (principalmente terra)
Strato vegetale
Tale sovrapposizione provvede ad un buon isolamento termico ed acustico.
Se progettato in maniera opportuna il costo di costruzione di una copertura a verde pensile è inferiore a quello tradizionale ed il suo valore commerciale è maggiore. I giardini pensili posso essere molto semplici ma anche molto elaborati e ricchi di ingegnosi sistemi che magari riutilizzano e purificano l’acqua piovana utilizzandola poi per l’irrigazione. Un giardino pensile potrebbe fornire anche prodotti ortofrutticoli alimentari freschi alle famiglie, invece di essere solamente uno strato di erba potrebbe rappresentare una soluzione ottimale e sostenibile.


mercoledì 13 marzo 2013

Il 15 febbraio scorso, in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) 2013 presso Fieramilano a Rho, si è svolto un convegno dal titolo Turismo e sostenibilità contro la crisi, organizzato dalla Fondazione Univerde, con la partecipazione del suo Presidente Alfonso Pecoraro Scanio. Durante tale discussione, è stata presentata la terza edizione di una ricerca svolta da IPR Marketing per Fondazione Univerde dal titolo "Italiani, turismo sostenibile e ecoturismo", che ha messo in luce diversi aspetti relativi allo sviluppo del turismo responsabile in Italia. Primo obiettivo di tale ricerca era verificare il livello di conoscenza del tema e successivamente il grado di interesse che questa nuova tipologia di turismo sta suscitando nella popolazione italiana. Tema ricorrente nelle domande proposte al panel degli intervistati è stato quanto essi sarebbero disposti a spendere in più per le proprie vacanze, se queste fossero organizzate nell'ottica dell'ecoturismo. Purtroppo la risposta ha messo palesemente in evidenza, soprattutto se paragonato ai dati dell'edizione 2012, quanto la crisi condizioni la disponibilità ad accettare sovrapprezzi, in ottica di un investimento per l'ambiente. Dunque si può affermare che, al momento, lo sviluppo del turismo sostenibile in Italia non riesce ancora ad essere avvertito come una necessità, né a rappresentare un'alternativa al solito turismo, in questa condizione di instabilità in cui verte l'economia italiana.

Qui di seguito vi indichiamo il link dove trovare la presentazione relativa al rapporto di IPR Marketing e Fondazione Univerde.