Gli edifici da dedicare all'ospitalità diffusa, essendo preesistenti e spesso datati, devono prima di tutto risultare idonei per la sicurezza di chi vi alloggerà. Anche il rischio sismico deve essere contemplato in questo tipo di progettazione.
Pubblichiamo di seguito, quindi, un nostro approfondimento sul tema, a cura dell'Ing. Venturino D'avella.
Il recente terremoto in Emilia ha mostrato come la classificazione del territorio italiano in zone sismiche a diversa pericolosità, pur fornendo una fondamentale linea guida per il buon progettare, non riesce sempre ad assecondare tutti gli aspetti legati al Rischio Sismico.
Nonostante i dibattiti sulla possibilità
di prevedere i terremoti si succedano puntualmente all’accadere di ogni evento
resta sempre in piedi l’unica cosa che permette la salvaguardia delle persone e dei principali beni materiali: abitare
in edifici sicuri!!!
Il cemento armato è stato usato per decine di anni per la costruzione di strutture come
edifici, ponti, dighe, viadotti, silos, ecc., con la convinzione, rivelatasi
poi errata, che non avesse alcun problema di durata. La realtà ha dimostrato invece che questo materiale per
edilizia non dura per sempre e necessita
di protezione.
La muratura, pur presentando aspetti di
durevolezza maggiore nel suo componente principale (la pietra, il mattone)
presenta spesso ammaloramento nei leganti di costruzioni (le malte) ed altre
problematiche legate ad un comportamento scatolare non sempre garantito.
Tutti questi fenomeni sono irreversibili
e progrediscono nel tempo causando un indebolimento
delle strutture.
Se poi andiamo a considerare che molte
strutture, tra cui abitazioni, alberghi e opifici industriali, sono stati
costruiti ritenendo che ricadessero in aree a rischio sismico basso, o nullo, è
facile intuire come si sia in presenza
di costruzioni non sicure.
La realtà, però, mostra come sia,
comunque, possibile e, spesso con budget di spesa contenuti, provvedere ad interventi di miglioramento o adeguamento
sismico che possano garantire livelli di sicurezza validi per le strutture
abitative e ricettive, rendendo le stesse anche più appetibili in termini di
valore e di attrattività.
Imprenditori turistici particolarmente
attenti alla sicurezza dei propri insediamenti hanno già avviato una fase di
studio e di diagnostica strutturale dei propri manufatti per poter almeno
conoscere il livello di sicurezza a cui essi si approssimano e per poter
approcciare una eventuale fase di intervento, magari abbinandoli a lavori di ristrutturazione già messi in preventivo,
facendo leva su incentivi fiscali che
lo Stato mette a disposizione ( come ad esempio l’ultimo decreto sullo sgravio
fiscale fino al 50% del valore sugli interventi di ristrutturazione).
L’attenzione ad una particolare attività di progettazione che abbini ad una spiccata
valenza estetica e funzionale un adeguato
standard di sicurezza sarà il riferimento per i tecnici più all’avanguardia
e costituirà un requisito
imprenscindibile per gli attori del settore ricettivo turistico, da sempre
attenti ad elevati standard di qualità e sicurezza, perché “non è il terremoto
che fa danni, ma gli edifici mal costruiti” .





