Una ricerca sul tema
dell’ospitalità ha permesso di scoprire i nuovi e molti tipi di trattamenti e
strutture ricettive che si sono sviluppati in ogni parte del mondo. Il turista
contemporaneo spesso non cerca più la tipica vacanza in albergo, ma vuole
sperimentare nuove modalità di alloggio. In passato (e in buona percentuale
anche nel presente), il turista ricercava una situazione che non si distaccasse
troppo dalla vita quotidiana e dunque preferiva affittare delle case-vacanza,
con il loro tipico ambiente domestico, oppure alloggiare presso hotel e
alberghi, dotati di ogni comodità e servizio. Oggi, invece, c’è chi preferisce
vivere un’esperienza che si differenzi totalmente dalla vita di tutti i giorni,
non solo per le attività vacanziere da svolgere durante la giornata, ma anche
per il tipo di ambiente in cui si alloggia. A questo punto, dunque, l’obiettivo principale non è garantire
all’ospite il comfort totale, ma una esperienza differente rispetto a tutte le
altre. Per ottenere questo risultato vengono perseguite le strade più diverse:
lo studio delle più strane tipologie di stanza, di strutture quasi al limite
della vivibilità, l’impiego dei materiali più improbabili. Questa tendenza è stata assecondata dalla nascita di strutture alberghiere
decisamente fuori dal comune: negli stati più freddi sono sorti un gran numero
di hotel interamente realizzati di ghiaccio, oppure sommersi e ancorati sul
fondo del mare, o ancora camere costruite sugli alberi e altre ricavate
all’interno di aerei in disuso.
Questi sono solo alcuni esempi di una gamma
davvero vastissima di esperienze che il settore alberghiero di tutto il mondo
sta mettendo a disposizione dei turisti più audaci. Uno dei filoni che viene
maggiormente seguito è proprio quello della ricerca di un’ambientazione
naturale: spesso il turista che sceglie delle sistemazioni così particolari è
alla ricerca di un rapporto meno filtrato e più diretto con la natura e
l’ambiente.
Questo
è esattamente quello che accade al bed&breakfast Kolarbyn, a Skinnskatteberg in
Svezia, dove ciò che fa la differenza, non è solo la stanza all’interno della
quale si pernotta, quanto una somma di fattori, come l’ambientazione puramente
naturale e l’esaltazione dell’essenziale. Gli ospiti vengono alloggiati presso
delle strutture che sembrano la riproposizione di un’architettura primordiale,
di una capanna primitiva. Due letti e un focolare; legno, muschio e pelli di
animali. A questi elementi viene affidata la messa in scena dell’esperienza che
gli ospiti del bed&breakfast potranno vivere solo in questo luogo.
Altro
esempio, sebbene molto distante dal precedente, è il Das Park Hotel di
Ottensheim, in Austria. Le due particolarità da notare in questo progetto sono
innanzitutto la scelta di dare una nuova funzione ad un oggetto particolare come delle grandi condotte di
cemento e l’essenzialità dell’offerta che viene presentata agli ospiti di questo
bed&breakfast.
L’esperienza
che viene proposta, infatti, nasce proprio da questi due fattori che sommati
creano una struttura ricettiva totalmente nuova. La comodità dell’alloggio,
come si nota, è passata totalmente in secondo piano, lasciando spazio invece
alla possibilità di accontentare i nuovi turisti.
Tuttavia
un elemento che accomuna i due esempi c’è: la priorità nella progettazione non è stata data
alla comodità dell’alloggio, quanto all’unicità di questo nuovo modo di essere
struttura ricettiva, per assecondare le richieste dei nuovi
turisti.


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