mercoledì 27 febbraio 2013

Nuovi tipi di strutture ricettive nel mondo: la ricerca dell'esperienza (anche a scapito della comodità)


Una ricerca sul tema dell’ospitalità ha permesso di scoprire i nuovi e molti tipi di trattamenti e strutture ricettive che si sono sviluppati in ogni parte del mondo. Il turista contemporaneo spesso non cerca più la tipica vacanza in albergo, ma vuole sperimentare nuove modalità di alloggio. In passato (e in buona percentuale anche nel presente), il turista ricercava una situazione che non si distaccasse troppo dalla vita quotidiana e dunque preferiva affittare delle case-vacanza, con il loro tipico ambiente domestico, oppure alloggiare presso hotel e alberghi, dotati di ogni comodità e servizio. Oggi, invece, c’è chi preferisce vivere un’esperienza che si differenzi totalmente dalla vita di tutti i giorni, non solo per le attività vacanziere da svolgere durante la giornata, ma anche per il tipo di ambiente in cui si alloggia. A questo punto, dunque, l’obiettivo principale non è garantire all’ospite il comfort totale, ma una esperienza differente rispetto a tutte le altre. Per ottenere questo risultato vengono perseguite le strade più diverse: lo studio delle più strane tipologie di stanza, di strutture quasi al limite della vivibilità, l’impiego dei materiali più improbabili. Questa tendenza è stata assecondata dalla nascita di strutture alberghiere decisamente fuori dal comune: negli stati più freddi sono sorti un gran numero di hotel interamente realizzati di ghiaccio, oppure sommersi e ancorati sul fondo del mare, o ancora camere costruite sugli alberi e altre ricavate all’interno di aerei in disuso. 

Questi sono solo alcuni esempi di una gamma davvero vastissima di esperienze che il settore alberghiero di tutto il mondo sta mettendo a disposizione dei turisti più audaci. Uno dei filoni che viene maggiormente seguito è proprio quello della ricerca di un’ambientazione naturale: spesso il turista che sceglie delle sistemazioni così particolari è alla ricerca di un rapporto meno filtrato e più diretto con la natura e l’ambiente. 
Questo è esattamente quello che accade al bed&breakfast Kolarbyn, a Skinnskatteberg  in Svezia, dove ciò che fa la differenza, non è solo la stanza all’interno della quale si pernotta, quanto una somma di fattori, come l’ambientazione puramente naturale e l’esaltazione dell’essenziale. Gli ospiti vengono alloggiati presso delle strutture che sembrano la riproposizione di un’architettura primordiale, di una capanna primitiva. Due letti e un focolare; legno, muschio e pelli di animali. A questi elementi viene affidata la messa in scena dell’esperienza che gli ospiti del bed&breakfast potranno vivere solo in questo luogo.

Altro esempio, sebbene molto distante dal precedente, è il Das Park Hotel di Ottensheim, in Austria. Le due particolarità da notare in questo progetto sono innanzitutto la scelta di dare una nuova funzione ad un oggetto  particolare come delle grandi condotte di cemento e l’essenzialità dell’offerta che viene presentata agli ospiti di questo bed&breakfast.
L’esperienza che viene proposta, infatti, nasce proprio da questi due fattori che sommati creano una struttura ricettiva totalmente nuova. La comodità dell’alloggio, come si nota, è passata totalmente in secondo piano, lasciando spazio invece alla possibilità di accontentare i nuovi turisti.
Tuttavia un elemento che accomuna i due esempi c’è: la priorità nella progettazione non è stata data alla comodità dell’alloggio, quanto all’unicità di questo nuovo modo di essere struttura ricettiva, per assecondare le richieste dei nuovi turisti.

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