lunedì 1 luglio 2013

Nuove forme di ospitalità diffusa (Cassano d'Adda - 13 giugno 2013)

Il 13 giugno scorso presso l’Isola Borromeo di Cassano d’Adda si è svolta la conferenza “L’AltroAlbergo: nuove forme di ospitalità diffusa”. Questo evento, promosso dall’associazione TRE+design per presentare il progetto omonimo, ha avuto fra i suoi partecipanti diversi rappresentanti di tutte e tre le categorie coinvolte nel progetto: aziende, albergatori e progettisti. All’evento erano inoltre presenti il sindaco, l’assessore ai lavori pubblici e l’assessore alla cultura di Cassano d’Adda.
Il progetto, che mira a legare in rete diversi interlocutori, ha come caposaldo l’implementazione di un turismo sostenibile, che ravvivi l’economia locale e sia strumento di valorizzazione del territorio.
                                                                                                        
Oltre alla presentazione del progetto, durante la conferenza si sono avvicendati approfondimenti su temi che riflettono valori importanti per l’associazione TRE+design. Gli interventi proposti hanno trattato di accorgimenti per una struttura ricettiva più sostenibile, risparmio energetico e comfort ambientale, progettazione olfattiva, recupero di piccoli spazi, l’ergonomia nella progettazione, il verde verticale.

Come auspicato anche durante la conferenza, ci auguriamo che intorno ai valori del turismo sostenibile si crei una rete d’interesse comune, capace di coinvolgere attori diversi. Oltre alla possibilità di avviare un circolo virtuoso dal punto di vista economico, pensiamo che le ricadute positive sul territorio possano essere rilevanti e interessanti per tutti i cittadini e le aziende presenti.

Ringraziamo ancora tutti i partecipanti e invitiamo chiunque fosse interessato al progetto L’AltroAlbergo a contattare l’associazione TRE+design per avere informazioni più dettagliate.
Arrivederci a presto!



mercoledì 15 maggio 2013

Nuovi tipi di strutture ricettive...in Italia



Riprendiamo oggi il discorso già affrontato in un post precedente (http://altroalbergo.blogspot.it/2013/02/nuovi-tipi-di-strutture-ricettive-nel.html), riguardo quella tendenza in forte sviluppo non solo nel nord Europa e in America, ma ora anche in Italia, che spinge i viaggiatori a non accontentarsi più solo della solita vacanza. Il desiderio è quello di vivere esperienze nuove, scoprendo modi diversi di vivere, abitudini ed attività nuove, mai sperimentati prima. Il viaggiatore cerca sempre quel qualcosa in più che sappia fargli provare delle emozioni, in grado di soddisfare la ricerca di un’esperienza e non più solo del relax e di uno stacco dalla vita quotidiana.

La riprova che questa esigenza di novità sia un tema più che attuale, è data anche dal fatto che le stesse strutture ricettive si stiano attrezzando con sempre nuovi servizi da offrire all’ospite: dalle cose più semplici, come la colazione con prodotti tipici magari realizzati dai proprietari stessi del luogo del soggiorno; all’offerta di servizi di centro benessere (dei quali ormai sembra non si possa più fare a meno!), alla scelta, più d’impatto, di location particolarmente suggestive o di dimore molto lontane dalle solite camere d’hotel.

L’esempio che vogliamo proporre è quello di un agriturismo, l’Agriturismo La Piantata, collocato nella maremma laziale del viterbese, che propone soggiorni di charme immersi fra campi di lavanda, il cui profumo inevitabilmente caratterizza già ad un primo impatto l’atmosfera del posto. A disposizione degli ospiti ci sono quattro stanze matrimoniali, tre appartamenti e due case sull’albero. Ebbene, la loro scelta è stata quella di differenziarsi da tutti gli altri, offrendo un’esperienza davvero sorprendente, andando a risvegliare i sogni di bambini, ma adattandoli ad ogni età. Le due case, accolte da due grandi alberi, sono un’attrazione irresistibile: oltre al fatto di essere sollevate da terra di circa 8 metri, ad avere delle spaziose terrazze da dove potersi godere  la colazione del mattino e una vista aperta sull’affascinante campagna circostante, all’interno delle due dimore non mancano uno stile elegante e ogni comfort.

Le due case sugli alberi dell'Agriturismo La Piantata

L’esperienza di trascorrere una o più notti in una casa sull’albero, già di per sé evocativa e romantica, è completata anche da una particolare attenzione, posta dai proprietari dell’agriturismo, ai molti servizi offerti ai loro ospiti, come visite guidate ai borghi della zona, itinerari studiati per chi preferisce girare in autonomia, la possibilità di fare passeggiate a cavallo, di praticare golf, di ricevere massaggi e altri trattamenti benessere ed infine di rilassarsi in piscina. Inoltre, presso la struttura si possono acquistare prodotti realizzati in loco, come i cosmetici a base di lavanda, ma anche marmellate, vino, miele e birra alla lavanda.
Alla fine del proprio soggiorno quindi, oltre all’esperienza completamente avvolgente  e al sogno di bambini finalmente realizzato, si potrà portare a casa anche qualcosa di più concreto, che farà sì che la sensazione di piacevolezza legata al ricordo del soggiorno presso questa struttura si prolunghi nel tempo e si avvalori.

La colazione in terrazza e una delle due camere

Dunque ciò che caratterizza quest'offerta e tutte quelle che seguono o seguiranno questa linea, è la capacità di far vivere delle emozioni: la sorpresa, lo stupore e la piacevolezza, che entrano nel bagaglio dell'ospite di ritorno alla sua vita quotidiana, nascono dall'unicità di ciò che ha vissuto e che solo lui in quel momento ha potuto provare. 

mercoledì 17 aprile 2013

La sicurezza degli edifici - L'adeguamento sismico


Gli edifici da dedicare all'ospitalità diffusa, essendo preesistenti e spesso datati, devono prima di tutto risultare idonei per la sicurezza di chi vi alloggerà. Anche il rischio sismico deve essere contemplato in questo tipo di progettazione. 
Pubblichiamo di seguito, quindi, un nostro approfondimento sul tema, a cura dell'Ing. Venturino D'avella.


Il recente terremoto in Emilia ha mostrato come la classificazione del territorio italiano in zone sismiche a diversa pericolosità, pur fornendo una fondamentale linea guida per il buon progettare, non riesce sempre ad assecondare tutti gli aspetti legati al Rischio Sismico.
Nonostante i dibattiti sulla possibilità di prevedere i terremoti si succedano puntualmente all’accadere di ogni evento resta sempre in piedi l’unica cosa che permette la salvaguardia delle persone e dei principali beni materiali: abitare in edifici sicuri!!! 
Il cemento armato è stato usato per decine di anni per la costruzione di strutture come edifici, ponti, dighe, viadotti, silos, ecc., con la convinzione, rivelatasi poi errata, che non avesse alcun problema di durata. La realtà ha  dimostrato invece che questo materiale per edilizia non dura per sempre e necessita di protezione.
La muratura, pur presentando aspetti di durevolezza maggiore nel suo componente principale (la pietra, il mattone) presenta spesso ammaloramento nei leganti di costruzioni (le malte) ed altre problematiche legate ad un comportamento scatolare non sempre garantito.
Tutti questi fenomeni sono irreversibili e progrediscono nel tempo causando un indebolimento delle strutture.
Se poi andiamo a considerare che molte strutture, tra cui abitazioni, alberghi e opifici industriali, sono stati costruiti ritenendo che ricadessero in aree a rischio sismico basso, o nullo, è facile intuire  come si sia in presenza di costruzioni non sicure.
La realtà, però, mostra come sia, comunque, possibile e, spesso con budget di spesa contenuti, provvedere ad interventi di miglioramento o adeguamento sismico che possano garantire livelli di sicurezza validi per le strutture abitative e ricettive, rendendo le stesse anche più appetibili in termini di valore e di attrattività.
Imprenditori turistici particolarmente attenti alla sicurezza dei propri insediamenti hanno già avviato una fase di studio e di diagnostica strutturale dei propri manufatti per poter almeno conoscere il livello di sicurezza a cui essi si approssimano e per poter approcciare una eventuale fase di intervento, magari abbinandoli a lavori di  ristrutturazione già messi in preventivo, facendo leva su incentivi fiscali che lo Stato mette a disposizione ( come ad esempio l’ultimo decreto sullo sgravio fiscale fino al 50% del valore sugli interventi di ristrutturazione).
L’attenzione ad una particolare attività di progettazione che abbini ad una spiccata valenza estetica e funzionale un adeguato standard di sicurezza sarà il riferimento per i tecnici più all’avanguardia e costituirà  un requisito imprenscindibile per gli attori del settore ricettivo turistico, da sempre attenti ad elevati standard di qualità e sicurezza, perché “non è il terremoto che fa danni, ma gli edifici mal costruiti” .

mercoledì 10 aprile 2013

LED e OLED: lo sviluppo delle tecnologie di illuminazione


Nell’immaginario comune si riconosce già all’illuminazione LED (light emitting diode) il vantaggio del risparmio energetico, ma ancora si sottovaluta la qualità della luce prodotta da questa tecnologia. Questo perché i prodotti per uso domestico acquistabili presso le grandi catene di distribuzione sono spesso di basso costo e altrettanto bassa qualità. La scarsa qualità è data da debole illuminamento e da una limitata resa cromatica (valore che descrive con l’indice “Ra” quanto una sorgente luminosa riproduca fedelmente il colore degli oggetti illuminati).
In realtà oggigiorno tutte le grandi aziende del settore dell’illuminazione propongono in commercio apparecchi con indice di resa cromatica superiore a 90 e alti valori di illuminamento, rendendoli adatti sia per usi interni come in negozi ed edifici pubblici, sia per usi esterni come l’illuminazione generale e d’accento dei monumenti e l'illuminazione stradale.


I vantaggi dei LED, e i motivi per cui sono destinati a soppiantare nell’uso diffuso sia le lampade a incandescenza (anche alogene), sia quelle a fluorescenza, sono molti. Fra essi si possono elencare:
·         il basso consumo energetico,
·         la lunga durata, a cui corrisponde una manutenzione molto ridotta,
·         l’elevato rendimento (rapporto Lumen/Watt fra illuminamento e potenza),
·         la grande flessibilità di utilizzo, dovuta alla piccola dimensione e alla sorgente di luce puntiforme,
·         la sicurezza, in quanto funzionanti a bassissima tensione elettrica,
·         l’assenza di metalli pericolosi per la salute, come il mercurio, presenti nelle lampade a fluorescenza,
·         la totale riciclabilità dei materiali.


Schema comparativo della durata di vita fra lampade
a incandescenza, fluorescenti compatte (CFL) e LED.

Alcuni dei difetti che inficiavano i vantaggi dei LED, come la difficoltà intrinseca di ottenere luce diffusa da sorgenti puntiformi e il basso indice di resa cromatica, sono ormai in corso di soluzione grazie al costante e rapido sviluppo delle tecnologie.

Un esempio di questa innovazione costante è la tecnologia OLED (organic light emitting diode), che si basa su strati di materiale organico (cioè costituito prevalentemente da carbonio). La peculiarità di questa tecnologia è data dalla struttura amorfa degli strati organici, che a differenza dei LED inorganici non richiedono un substrato cristallino. Ciò permette agli OLED di essere installati su una varietà di substrati, anche pieghevoli e trasparenti, e su superfici estese. Questa caratteristica li rende ideali per la realizzazione di ampie fonti di luce diffusa. 


Le principali aziende del settore illuminotecnico stanno studiando la possibilità di realizzare superfici vetrate trasparenti, che al calare del sole o in base alle necessità possano trasformarsi in fonti di luce diffusa.
La versatilità e varietà di superfici utilizzabili come supporto per gli OLED sta aprendo un vasto terreno inesplorato nel design dell’illuminazione.


Un ulteriore vantaggio della tecnologia OLED è la sua efficienza energetica, che è in continua crescita con il proseguire dello sviluppo tecnologico ed è destinata a superare persino quella dei LED inorganici.
La qualità della resa cromatica inoltre, ha ormai raggiunto valori di Ra (indice di resa cromatica) superiori a 90 e gli sviluppi della ricerca stanno portando questo limite sempre più vicino a un Ra = 100, tipico delle lampade a incandescenza e della luce naturale.

Un tipo particolare di OLED, conosciuto con l’acronimo AMOLED (active matrix organic light emitting diode), utilizza una matrice attiva di transistor abbinata ai comuni strati organici, per avere una maggiore luminosità e consumi inferiori, ed è attualmente impiegato per la fabbricazione di schermi per dispositivi portatili.
L’acronimo PHOLED infine, descrive dispositivi OLED attualmente in via di sviluppo nei quali una più elevata efficienza è ricercata tramite l'uso della fosforescenza. 

Tutti questi percorsi di ricerca stanno contribuendo ad accelerare lo sviluppo degli OLED, rendendo questa tecnologia sempre più completa e vantaggiosa, e i tempi della sua diffusione commerciale sempre più vicini.

mercoledì 27 marzo 2013

Ecco qui il secondo intervento, tratto da nostri approfondimenti, che vogliamo condividere. Si tratta di un articolo a cura di Tino Rossello, architetto.


Il verde come soluzione creativa

"Il giardino pensile"


Negli anni, un’intensa  attività di cementificazione incontrollata, urbana ed extra urbana, ha fatto sì che molte aree, prima destinate a verde, venissero edificate creando situazioni di squilibrio tra verde e costruito. Il verde pensile si presenta come soluzione per coperture di diversi tipi che fornisce elevate prestazioni ambientali ed energetiche. Esso, infatti, rappresenta, sotto diversi aspetti, un importante strumento per muoversi in direzione di riequilibrio, come avviene in alcune città italiane, che hanno inserito nel proprio regolamento edilizio dei meccanismi che obbligano chi costruisce su aree verdi a compensare tale cementificazione, con la realizzazione di spazi verdeggianti. Questo modo di realizzare il verde, oltre a fornire elevate prestazioni ambientali ed energetiche, rappresenta una soluzione utile per ricoprire volumi abitativi, terrazzi, garage, coperture di insediamenti produttivi, di uffici, di ospedali, di centri commerciali, di infrastrutture viabilistiche interrate o di altri volumi che si debbano occultare all’interno del contesto urbano e non solo. La norma UNI 11235 definisce le regole di progettazione, esecuzione, manutenzione e controllo di coperture a verde in funzione delle particolari situazioni di destinazione d’ uso, contesto climatico e di contesto edilizio. Sono due le principali tipologie di intervento che bisogna distinguere, prima di iniziare la progettazione di inverdimento: estensiva e intensiva. La prima che richiede limitati interventi di manutenzione, utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste. Viceversa, la seconda esige maggiori cure e l’ ausilio di una manutenzione di maggiore intensità. La struttura sezionata di un tetto verde mostra una stratificazione a “sandwich” composta principalmente da 4 parti, cioè:
Membrana a tenuta stagna in materiali gommosi o bituminosi
Strato di drenaggio in materiale granulare che può essere di varia natura
Strato di crescita (principalmente terra)
Strato vegetale
Tale sovrapposizione provvede ad un buon isolamento termico ed acustico.
Se progettato in maniera opportuna il costo di costruzione di una copertura a verde pensile è inferiore a quello tradizionale ed il suo valore commerciale è maggiore. I giardini pensili posso essere molto semplici ma anche molto elaborati e ricchi di ingegnosi sistemi che magari riutilizzano e purificano l’acqua piovana utilizzandola poi per l’irrigazione. Un giardino pensile potrebbe fornire anche prodotti ortofrutticoli alimentari freschi alle famiglie, invece di essere solamente uno strato di erba potrebbe rappresentare una soluzione ottimale e sostenibile.


mercoledì 13 marzo 2013

Il 15 febbraio scorso, in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) 2013 presso Fieramilano a Rho, si è svolto un convegno dal titolo Turismo e sostenibilità contro la crisi, organizzato dalla Fondazione Univerde, con la partecipazione del suo Presidente Alfonso Pecoraro Scanio. Durante tale discussione, è stata presentata la terza edizione di una ricerca svolta da IPR Marketing per Fondazione Univerde dal titolo "Italiani, turismo sostenibile e ecoturismo", che ha messo in luce diversi aspetti relativi allo sviluppo del turismo responsabile in Italia. Primo obiettivo di tale ricerca era verificare il livello di conoscenza del tema e successivamente il grado di interesse che questa nuova tipologia di turismo sta suscitando nella popolazione italiana. Tema ricorrente nelle domande proposte al panel degli intervistati è stato quanto essi sarebbero disposti a spendere in più per le proprie vacanze, se queste fossero organizzate nell'ottica dell'ecoturismo. Purtroppo la risposta ha messo palesemente in evidenza, soprattutto se paragonato ai dati dell'edizione 2012, quanto la crisi condizioni la disponibilità ad accettare sovrapprezzi, in ottica di un investimento per l'ambiente. Dunque si può affermare che, al momento, lo sviluppo del turismo sostenibile in Italia non riesce ancora ad essere avvertito come una necessità, né a rappresentare un'alternativa al solito turismo, in questa condizione di instabilità in cui verte l'economia italiana.

Qui di seguito vi indichiamo il link dove trovare la presentazione relativa al rapporto di IPR Marketing e Fondazione Univerde.


mercoledì 27 febbraio 2013

Nuovi tipi di strutture ricettive nel mondo: la ricerca dell'esperienza (anche a scapito della comodità)


Una ricerca sul tema dell’ospitalità ha permesso di scoprire i nuovi e molti tipi di trattamenti e strutture ricettive che si sono sviluppati in ogni parte del mondo. Il turista contemporaneo spesso non cerca più la tipica vacanza in albergo, ma vuole sperimentare nuove modalità di alloggio. In passato (e in buona percentuale anche nel presente), il turista ricercava una situazione che non si distaccasse troppo dalla vita quotidiana e dunque preferiva affittare delle case-vacanza, con il loro tipico ambiente domestico, oppure alloggiare presso hotel e alberghi, dotati di ogni comodità e servizio. Oggi, invece, c’è chi preferisce vivere un’esperienza che si differenzi totalmente dalla vita di tutti i giorni, non solo per le attività vacanziere da svolgere durante la giornata, ma anche per il tipo di ambiente in cui si alloggia. A questo punto, dunque, l’obiettivo principale non è garantire all’ospite il comfort totale, ma una esperienza differente rispetto a tutte le altre. Per ottenere questo risultato vengono perseguite le strade più diverse: lo studio delle più strane tipologie di stanza, di strutture quasi al limite della vivibilità, l’impiego dei materiali più improbabili. Questa tendenza è stata assecondata dalla nascita di strutture alberghiere decisamente fuori dal comune: negli stati più freddi sono sorti un gran numero di hotel interamente realizzati di ghiaccio, oppure sommersi e ancorati sul fondo del mare, o ancora camere costruite sugli alberi e altre ricavate all’interno di aerei in disuso. 

Questi sono solo alcuni esempi di una gamma davvero vastissima di esperienze che il settore alberghiero di tutto il mondo sta mettendo a disposizione dei turisti più audaci. Uno dei filoni che viene maggiormente seguito è proprio quello della ricerca di un’ambientazione naturale: spesso il turista che sceglie delle sistemazioni così particolari è alla ricerca di un rapporto meno filtrato e più diretto con la natura e l’ambiente. 
Questo è esattamente quello che accade al bed&breakfast Kolarbyn, a Skinnskatteberg  in Svezia, dove ciò che fa la differenza, non è solo la stanza all’interno della quale si pernotta, quanto una somma di fattori, come l’ambientazione puramente naturale e l’esaltazione dell’essenziale. Gli ospiti vengono alloggiati presso delle strutture che sembrano la riproposizione di un’architettura primordiale, di una capanna primitiva. Due letti e un focolare; legno, muschio e pelli di animali. A questi elementi viene affidata la messa in scena dell’esperienza che gli ospiti del bed&breakfast potranno vivere solo in questo luogo.

Altro esempio, sebbene molto distante dal precedente, è il Das Park Hotel di Ottensheim, in Austria. Le due particolarità da notare in questo progetto sono innanzitutto la scelta di dare una nuova funzione ad un oggetto  particolare come delle grandi condotte di cemento e l’essenzialità dell’offerta che viene presentata agli ospiti di questo bed&breakfast.
L’esperienza che viene proposta, infatti, nasce proprio da questi due fattori che sommati creano una struttura ricettiva totalmente nuova. La comodità dell’alloggio, come si nota, è passata totalmente in secondo piano, lasciando spazio invece alla possibilità di accontentare i nuovi turisti.
Tuttavia un elemento che accomuna i due esempi c’è: la priorità nella progettazione non è stata data alla comodità dell’alloggio, quanto all’unicità di questo nuovo modo di essere struttura ricettiva, per assecondare le richieste dei nuovi turisti.

martedì 19 febbraio 2013

Pochi giorni fa sul blog Waterways Forward è stato presentato un resoconto su un progetto che riguarda il sistema dei Navigli di Milano, il Museo Salterio – Officina del Gusto. Il progetto, situato lungo la riva del Naviglio Pavese nel Comune di Zibido San Giacomo (Parco Agricolo Sud Milano), intende valorizzare il patrimonio paesaggistico e agro-alimentare legato alle vie d’acqua del territorio milanese. 

Le tematiche di questo progetto sono molto affini ai nostri interessi, anche perché è previsto il recupero, come sede del Museo, di una cascina, Palazzo Salterio, che è tuttora abitata, ma ormai inattiva nella sua funzione agricola.

Palazzo Salterio.

Il progetto è già avviato e coglie con successo l’occasione dell’Expo 2015 di Milano. Attualmente sono in corso i lavori di ristrutturazione della cascina, che prevedono l’aumento della superficie utile senza consumo di suolo, grazie alla realizzazione di un piano intermedio in uno degli edifici del complesso agricolo.

Il cosiddetto "Stallone" che ospiterà gli spazi del museo.

Sezioni di progetto.

Il museo a lavori ultimati dovrebbe comprendere un’area espositiva sulla storia del territorio e del paesaggio di Milano e dei Navigli, un archivio/mediateca, sale per conferenze e spazi di accoglienza e ristoro. 

Negli spazi della cascina sono inoltre in previsione la promozione e la degustazione dei prodotti agro-alimentari a km zero, laboratori di sperimentazione e produzione alimentare e percorsi di formazione scolastica e professionale. 

Il progetto del Museo Salterio ci sembra un’ottima occasione di riqualificazione e promozione territoriale, anche per la sostenibilità economica e ambientale previsti per il suo funzionamento. Il Museo infatti dovrà sostenersi economicamente grazie alle proprie attività anche dopo l’evento Expo 2015 e restituirà valore a un’architettura tradizionale in modo poco invasivo. Per vedere quale sarà il risultato finale non rimane che attendere il completamento e l'apertura del museo.

Le immagini provengono da Waterways Forward Blog e sono originariamente fornite dal Prof. Arch. G. Matteo Mai, professore della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e Direttore del progetto Museo Salterio. 

Potete trovare altre informazioni qui:
Waterways Forward Blog (resoconto del progetto) 
EDS – Expo Diffusa e Sostenibile (scheda del progetto Museo Salterio)
Parco Agricolo Sud Milano (pagina su Palazzo Salterio) 
Navigli Lombardi (il consorzio di istituzioni che si occupa di gestire e valorizzare i Navigli)

martedì 12 febbraio 2013

Buongiorno a tutti!
Da oggi vogliamo iniziare a condividere con voi alcuni temi che abbiamo approfondito e che riteniamo importanti o concernenti il nostro metodo di progetto e L'AltroAlbergo in generale.
Il primo è un articolo di Chiara Cerea.



mercoledì 6 febbraio 2013

Facciamo le presentazioni!


Che cosa è L'AltroAlbergo?
L'AltroAlbergo è il prodotto di un’attenta analisi del contesto fatta dal team di progetto TRE+design, che si occupa di progettazione alberghiera e contract. Dopo aver osservato ciò che attualmente il mercato propone e ciò che invece la realtà attuale richiede, TRE+design sente l’esigenza di introdurre un nuovo modo di essere albergo, più attento ai problemi del mondo e della società che, per questo motivo, ha preso il nome di L’AltroAlbergo. 

L’AltroAlbergo è una proposta che mira alla realizzazione di nuove strutture ricettive in un’ottica di rispetto verso il contesto nel quale si inseriscono, puntando sul riutilizzo di edifici preesistenti caratteristici della zona in cui sorgono. L’attenzione viene posta sul turista slow il quale, lento ed attento, è attirato non dalle solite destinazioni mete del turismo di massa, ma da quei luoghi dove è possibile andare a riscoprire l’identità di un territorio, la sua essenza e la storia di un popolo. Grazie ad un network studiato ed elaborato ad hoc per la zona di interesse, gli attori che vi parteciperanno saranno in grado di far vivere al turista ospite un’esperienza completa e coinvolgente.

L’AltroAlbergo dunque crea strutture ricettive sviluppate in senso orizzontale, che escono dai confini del singolo edificio, andando a ridare vita a luoghi non più utilizzati o che hanno perso parte dell’attività che vi veniva svolta in passato, rimanendo così privi di una destinazione d’uso.

Si tratta dunque di un sistema di ospitalità diffusa che sarà in grado di adeguarsi al territorio in cui verrà ospitato per esaltarne le peculiarità. L’AltroAlbergo ha dato origine già a tre progetti che sono in via di elaborazione, dislocati in tre ambiti geografici distinti: L’albergo in borgo, in tutti quei borghi e piccoli paesi che rischiano di spopolarsi, L’albergo in baita, per gli ambienti montani ancora non esplorati e L’albergo in cascina, dove i visitatori saranno ospitati nelle strutture rurali tipiche della pianura lombarda.